Accoglienza ai migranti

  • Luogo: REGGIO EMILIA, ITALIA
  • Cosa facciamo: ACCOGLIENZA A FAMIGLIE SIRIANE
  • A chi è rivolto: 8 ADULTI - 10 BAMBINI
  • Cosa puoi fare: DONA 10€ AL MESE

Titolo del progetto

Accoglienza profughi siriani

Luogo di Intervento

Reggio Emilia, Italia

Descrizione dello Scenario

A seguito dell’appello di Papa Francesco, Caritas Diocesana di Reggio Emilia ha aderito al progetto pilota “Corridoi umanitari”, promosso dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI), dalla Tavola valdese e dalla Comunità di Sant’Egidio in accordo con i Ministeri degli Esteri e dell’Interno, dando la disponibilità ad accogliere nuclei familiari siriani che già da 4 anni vivevano in tende nei campi profughi in Libano.

Il progetto

Il progetto si propone di creare un’alternativa costruttiva per alcune famiglie rispetto alla loro situazione di precarietà e forte rischio. L’idea è nata dal tentativo di cercare vie diverse alla traversata in mare, nel segno della legalità, per dare a questi nuclei una speranza di vita. Si è giunti dunque alla creazione di un canale umanitario verso l’Italia che nel biennio 2016/2017 ha permesso a circa 1000 persone di raggiungere il nostro paese in totale sicurezza e di essere accolta da una rete di solidarietà di cui anche Annulliamo la distanza è entrata a fare parte, collaborando con la Caritas Reggiana e con l’Associazione Papa Giovanni XXIII nell’accoglienza e sostegno alle famiglie di profughi siriani giunte nella Provincia di Reggio Emilia.

Nel marzo 2016 sono infatti arrivate a Reggio Emilia 5 famiglie di profughi siriani strettamente imparentate tra di loro:
-Nucleo 1) due adulti anziani
-Nucleo 2) due adulti e due bambini
-Nucleo 3) due adulti e cinque bambini
-Nucleo 4) due adulti e tre bambini
-Nucleo 5) due adulti e tre bambini (questo nucleo familiare lascerà successivamente l’Italia ed attualmente si trova in un altro paese europeo).

In totale sono dunque attualmente ospitati nel territorio reggiano 8 adulti e 10 bambini.

I quatto nuclei familiari tuttora presenti nella Provincia di Reggio Emilia sono stati dapprima ospitati in alloggi resi disponibili presso alcune Canoniche dalla Diocesi di Reggio Emilia, successivamente, poiché alcune di queste abitazioni erano collocate fuori dai nuclei urbani e rendevano difficile l’acquisizione delle necessarie autonomie di spostamento per le esigenze della vita quotidiana, si sono cercati altri alloggi più funzionali, ma non disponibili in uso totalmente gratuito, perciò Annulliamo la distanza si è fatta carico degli oneri di affitto ed utenze.
L’obiettivo generale del progetto è quello di favorire un inserimento positivo all’interno delle comunità delle famiglie, che permetta loro di creare relazioni positive e di costruzione di autonomie per i nuclei, tramite l’apprendimento della lingua italiana, il proficuo inserimento scolastico dei bambini e l’inserimento degli adulti nel mondo del lavoro.
Gli obiettivi specifici sono:
-Ottenimento del permesso di soggiorno per richiesta asilo o equivalenti
-Costruzione di una rete relazionale sul territorio
-Inserimento scolastico per i minori
-Attivazione del volontariato per il sostegno ai compiti/doposcuola
–Alfabetizzazione per gli adulti
-Valutazioni delle competenze e valutazione per tirocini formativi
-Sostegno nella ricerca lavoro
Annulliamo la distanza contribuisce al progetto sia con l’attività dei volontari che con l’impegno economico:
–per l’adeguamento degli alloggi, il pagamento delle utenze e dell’affitto, ove
necessario
–per le prestazioni sanitarie (ticket, latte per neonati, pannolini)
–per la mediazione linguistica e culturale

Risultati raggiunti

Il progetto è iniziato nel febbraio 2016 quando con un canale umanitario sono arrivate in Italia delle famiglie di profughi siriani, alcune di queste a Reggio Emilia.
Le quattro famiglie siriane tuttora presenti a Reggio Emilia sono imparentate tra loro e composte da 8 adulti e 9 bambini.
A 5 anni dal loro arrivo in Italia possiamo dire che si sono fatti significativi passi avanti ma permangono alcune criticità.
Buono è l’inserimento dei bambini in età scolare: frequentano la scuola, hanno imparato egregiamente l’italiano e fatto amicizie con i loro coetanei; il bambino in età prescolare frequenta la scuola dell’infanzia ed anch’esso è ben inserito nella comunità educativa e nel gruppo dei pari; in uno dei nuclei familiari è subentrata una crisi coniugale di natura complessa ed i bambini sono rimasti a vivere con il padre e seguiti dai servizi sociali, con il supporto attivo dei volontari di ANLADI ed anche l’affiancamento con un educatore proposto e pagato da ANLADI.
L’inserimento degli adulti è complessivamente buono, ma rimangono criticità per quanto concerne il percorso verso l’autosufficienza economica.
Tale risultato non è realisticamente possibile per i due genitori anziani, per i quali non è prospettabile un inserimento lavorativo, né esiste il diritto alla pensione.
Dei tre figli, il maggiore lavora ormai da alcuni anni in una impresa metalmeccanica ed ha ottenuto un contratto a tempo indeterminato.
Il secondo ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato con una Cooperativa di pulizie ma un reddito non sufficiente a coprire i bisogni della famiglia.
Il più giovane dei tre fratelli, ha recentemente concluso un contratto di tirocinio, cui però non ha fatto seguito l’assunzione a tempo indeterminato ed è attualmente in cerca di nuova occupazione.
Per quanto riguarda la situazione abitativa, il nucleo familiare più numeroso (due adulti e 5 minori) continua ad abitare a Brescello in un appartamento messo a disposizione gratuitamente dalla Parrocchia, cui la famiglia deve versare un contributo per le utenze.
Il nucleo con un adulto e tre minori abita in un appartamento in affitto, analogamente al nucleo con due adulti e due minori.
I due genitori anziani abitano anch’essi in un appartamento in affitto vicino a quelli in cui vivono gli altri due figli; ANLADI si fa carico dei costi dell’affitto e delle utenze mentre i figli danno un contributo economico ai genitori per le necessità della vita quotidiana.
Da ultimo, ma non per importanza, si evidenzia che soffrono di numerosi ed importanti problemi di salute, che richiedono anche un frequente impegno di accompagnamento per le cure da parte dei volontari ANLADI.
Per l’anno 2023 il progetto ha ricevuto il finanziamento dai fondi 8X1000 IRPEF.

Il progetto si è concluso nei primi mesi del 2024. Tutti e tre i figli hanno attualmente una condizione lavorativa resa stabile da contratti di lavoro a tempo indeterminato, pertanto questo consente loro una maggiore serenità riguardo all’autonomia necessaria al sostentamento delle loro famiglie. Il sostegno fornito alle quattro famiglie di profughi siriani da Annulliamo la Distanza, grazie alle risorse rese disponibili da questo progetto, ha contribuito al miglioramento delle complessive condizioni di vita di queste famiglie, pur nelle difficoltà conseguenti alle precarie condizioni di salute dei due genitori anziani ed alla crisi coniugale e, conseguentemente, genitoriale che si è manifestata nella famiglia di 5 persone. Il loro cammino verso l’autonomia piena ha fatto sostanziali progressi e possono guardare con fiducia al loro futuro.